IL REGOLAMENTO


SOMMARIO

 

TITOLO 1° - DEI SOCI

Generalità 

Art. 1 – I Soci 

Art. 2 - Requisiti degli Associati 

Art. 3 - Volontario Operativo Effettivo 

Art. 4 - Volontario Operativo in Prova 

Art. 5 - Doveri 

Art. 6 - Norme comportamentali

Art. 7 - Servizio 

Art. 8 – La Sede 

Art. 9 - L'Uniforme 

Art.10 - Tesserino di Appartenenza Associativa 

TITOLO 2° - DELLE QUOTE 

Generalità

Art. 11 - Quota d’iscrizione

Art. 12 - Quota supplementare

Art. 13 - Assicurazioni

Art. 14 - Disposizioni amministrative

Art. 15 - Rimborsi

TITOLO 3° - DELL’ORGANIZZAZIONE E DELLA LOGISTICA

Art. 16 - Dell’Associazione

Art. 17 - Assemblea 

Art. 18 - Consiglio Direttivo 

Art. 19 - Cariche Associative 

Art. 20 - Catena di Comando 

Art. 21 - Nomina e durata in carica dei componenti della Catena di Comando 

Art. 21 - Compiti dei componenti tecnici della Catena di Comando

Art. 22 - Precettazioni impiego addestramento

Art. 23 - Monitoraggio e servizi sul Territorio 

Art. 24 - Ruoli Secondari 

Art. 25 - Materiali e mezzi 

Art. 26 - Responsabilità e funzioni ruoli secondari 

Art. 27 – Il Caposquadra

Art. 28 - L' Autista 

Art. 29 - L'Operatore radio 

TITOLO 4° - DELLE DISPOSIZIONI DISCIPLINARI

Art. 30 - Revoca della qualifica di Volontario di Protezione Civile 

Art. 31 - Violazione degli Articoli del Regolamento Interno 

Art. 32 - Classificazione dei Richiami Sanzioni Disciplinari 

Art. 33 - Ammonizione verbale 

Art. 34 - Censura 

Art. 35 - Sospensione 

Art. 36 - Radiazione 

Art. 37 - Incompatibilità 

Art. 38 - Procedimento Disciplinare 

Art. 39 - Responsabile del procedimento disciplinare e istituzione della Commissione 

Art. 40 - Apertura del procedimento e tentativo di conciliazione 

Art. 41 - Comunicazioni all’interessato e attività istruttoria 

Art. 42 - Termine a difesa 

Art. 43 - Relazione e deliberazione finale 

Art. 44 - Pubblicità e comunicazioni

Art. 45 - Prescrizione

TITOLO 5° - DELLE NORME TRANSITORIE 

Art.46 - Modifiche al Regolamento 

Art. 47 - Restituzione dell’Uniforme 

Art.48 - Aggiornamenti 

Art. 49 – Norme di rinvio

TITOLO 1° - DEI SOCI

Generalità

In conformità con quanto stabilito dallo Statuto e in accordo con le disposizioni di legge, l’Associazione CAMELOT HIM ha costituito al suo interno un’Organizzazione di Protezione Civile (P.C.). Tale Organizzazione è iscritta nell'Elenco Regionale delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile e nell’elenco Nazionale del Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L'Organizzazione di Protezione Civile CAMELOT HIM OdV – da questo momento in poi chiamata “Unità” – ha il compito di dare attuazione a quanto previsto dello Statuto, che così recita: “promuovere e concorrere in attività di Volontariato e Protezione Civile, con possibilità di impiego in Italia ed all’estero, nel rispetto prioritario dell’identità associativa e dell’autonomia decisionale".

 Art. 1 – I Soci

Soci Fondatori

I Soci fondatori sono coloro che sono intervenuti nella stesura dell'atto costitutivo.

Socio Onorario:

Il Socio Onorario è nominato dal Consiglio Direttivo in conformità a valutazioni oggettive, può anche non essere un operatore nel settore del Volontariato. 

Ogni socio può proporre al Consiglio Direttivo il nome di un socio onorario.

La carica di Socio Onorario è conferita a persone che hanno i requisiti di moralità e professionalità atti alla crescita dell’Associazione.

Il Socio Onorario non è tenuto al pagamento delle quote associative.

Socio Sostenitore:

Sono considerati Soci Sostenitori coloro che contribuiscono fattivamente e concretamente con lasciti e donazioni nei confronti dell’Associazione pur non facendone parte in qualità d’iscritto.

Socio Ordinario:

E’ colui che può far parte dell’Unità di P.C. CAMELOT OdV entra negli organici dell’Associazione, avendo fatto apposita domanda per essere ammessi e che hanno accettato lo Statuto e il Regolamento.

Socio Aggregato:

Sono Soci aggregati coloro che in virtù della loro specifica professionalità, possono trovare un'utile collocazione nell’organizzazione stessa.

Per essere ammessi dovranno presentare apposita domanda ed accettare esplicitamente il presente Regolamento.

Il Socio aggregato non ha diritto di voto e non può ricoprire cariche elettive. In ogni caso, il numero di Soci aggregati all’interno di una Squadra non potrà essere superiore al 30% di quello dei Soci ordinari. Unica eccezione ammessa è quella riguardante le Squadre specialistiche che, per loro natura, potrebbero dover ricercare tecnici in numero tale da superare il numero di Soci ordinari.

Per quanto non contemplato ci si riferisce allo Statuto.

Art. 2 - Requisiti degli Associati

Requisiti per l’iscrizione sono:

  1. Aver compiuto il 18° anno di età oppure il 16° anno di età con il consenso scritto dei genitori (scatta l’obbligo dell’Associazione al non impiego in ruoli o scenari operativi).
  2. Non essere stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per uno dei reati comportanti la destituzione di diritto dal pubblico impiego e contro l’Amministrazione pubblica;
  3. Avere la cittadinanza italiana, nel caso di persone straniere (qualsiasi diversa nazionalità) deve essere in regola con i documenti di espatrio o permesso di soggiorno e non aver riportato condanne penali in Italia né all’estero;
  4. Essere in possesso di godimento dei diritti civili e politici (escluso gli stranieri non italianizzati).

Ulteriori requisiti richiesti per entrare a far parte dell’Unità di P.C. CAMELOT sono i seguenti:

  • Capacità professionali tali da garantire un proficuo impiego;
  • Idoneità fisica da attestarsi tramite certificato medico da rinnovare annualmente;
  • Età compresa tra i 18 e gli 80 anni;
  • Disponibilità ad essere impiegati anche al di fuori della propria Regione di residenza.

Art. 3 - Volontario Operativo Effettivo

Il Volontario Operativo Effettivo, denominato (V.O.E.) è colui che è in regola con la documentazione presentata, con il pagamento delle quote associative e ha superato il periodo di prova stabilito dal Consiglio direttivo.

I V.O.E. possono rivestire mansioni nei ruoli secondari e collaborare e dirigere gruppi di lavoro costituiti per le attività dell’Associazione.

Art. 4 - Volontario Operativo in Prova

Il Volontario Operativo in Prova denominato (V.O.P.) è il socio nuovo iscritto. Il periodo di prova ha una durata massima di due anni a partire dalla data d’iscrizione.

Il superamento del periodo di prova, per accertarne l’idoneità da parte del Consiglio direttivo, si concluderà con un esame scritto e orale. Se l’esito dell’esame è negativo il Volontario proseguirà il periodo di prova per un altro anno.

Al Caposquadra è affidato il compito di controllo e valutazione del comportamento dell’operatore in prova, utilizzando la scheda informativa da compilare alla fine della giornata.

Ogni Caposquadra, può seguire un massimo di tre volontari in prova durante lo svolgimento del servizio. L’operatore in prova dovrà essere seguito a rotazione da tutti i Capisquadra e da tutti i Responsabili dei vari settori.

I Volontari in prova non possono rivestire cariche o mansioni di responsabilità all’interno dell’Associazione.

Art. 5 - Doveri

Alla luce di quanto disposto dall’art. 2 della legge n. 266/91, il Volontario offre disciplinatamente la sua opera in modo spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà, evitando ogni forma di protagonismo personale. Il suo impiego rientra nell’ambito dell’Associazione e di personale non potrà svolgere alcuna attività di Protezione Civile con le insegne dell’Associazione stessa.

Non potrà iscriversi ad altre organizzazioni di Protezione Civile che compromettano la completa disponibilità del Volontario all’attività della sua Squadra.

Si partecipa sempre in divisa alle riunioni, in convocazione esterna ufficiale, interna associativa e in caso di attivazione per emergenza.

I Volontari, per operare, devono essere dotati di divisa, dei distintivi di cui all’art. 9 e del tesserino personale.

E’ Vietato l’utilizzo al di fuori delle attività associative o senza autorizzazione del Presidente di veicoli, attrezzature, spazi, tesserino, divisa, dispositivi acustici e luminosi ecc, per scopi puramente personali o non autorizzati.

Il Consiglio Direttivo, accertata la consistenza delle violazioni, potrà arrivare all’espulsione immediata dall'Associazione.

Ogni socio operativo, deve partecipare compatibilmente con gli impegni personali, alle attività proposte e deliberate in sede di riunione di gruppo.

I Volontari che mostreranno disinteresse alle attività saranno richiamati prima verbalmente poi per iscritto e l’accaduto sarà segnalato sulla scheda personale.

Il ripetersi prevede l’espulsione dall’Associazione.

Art. 6 - Norme comportamentali

Ogni Volontario, nello svolgimento delle sue funzioni, deve sempre mantenere un atteggiamento che non arrechi danno alla moralità dell’Associazione e sapere che il suo ruolo è di supporto alle forze Istituzionali e non sostitutivo.

L’operatore è tenuto a mantenere un linguaggio adeguato e professionale consono all’attività svolta, sia verso i Volontari che ad altri soggetti e istituzioni esterne.

Il Volontario deve mantenere in perfetta efficienza la propria attrezzatura e quella consegnata in dotazione dall’Associazione.

Deve obbligatoriamente indossare ed utilizzare i dispositivi di protezione individuali forniti, attenendosi scrupolosamente alle norme di sicurezza. In caso d’infortunio per il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, il Presidente e il Caposquadra non si riterranno responsabili di tale mancanza.

Non è consentito agli operatori rilasciare dichiarazioni ai giornali o interviste alle reti televisive in merito al servizio svolto se non dietro autorizzazione del Presidente.

Tutti i Volontari hanno l’obbligo ed il dovere di collaborare in armonia con tutte le altre Associazioni in caso d’intervento.

Durante le attività ordinarie e interne devono:

  1. Svolgere l’attività di volontario con la massima serietà ed impegno;
  2. Attenersi scrupolosamente alle direttive ed alle disposizioni impartite dal Gruppo di Coordinamento, dal Presidente o dalla persona da esso delegata, fermo restando che le direttive impartite ricadono esclusivamente sulla persona emanante;
  3. Il volontario ha facoltà di discutere eventuali direttive in contrasto con la sicurezza delle operazioni, proponendo collaborazione fattiva al superamento delle difficoltà;
  4. Tenere un comportamento educato, amichevole e solidale;
  5. Osservare rigorosa riservatezza su quanto udito, visto o fatto in servizio, specialmente con le persone estranee;
  6. Non fumare nei locali chiusi dell’associazione e sugli automezzi in dotazione all’Associazione.
  7. Durante gli interventi esterni e le esercitazioni i Volontari devono sempre:
    1. Rispettare tutte le norme di sicurezza previste dalla normativa vigente;
    2. Comunicare al proprio Coordinatore tutti gli spostamenti che lo portino in zone fuori dall’area operativa della squadra. Tali informazioni servono a mantenere aggiornate le posizioni di tutti i Volontari in operazione;
    3. Utilizzare correttamente le attrezzature fornite per l’intervento segnalando le anomalie e/o guasti occorsi durante l’uso, oppure denunciarne lo smarrimento o la distruzione;
    4. Seguire le direttive del Coordinatore e non intraprendere azioni diverse che possano causare intralcio e danno al raggiungimento dell’obiettivo;
    5. Collaborare fattivamente allo svolgimento dell’intervento in corso proponendo il proprio contributo.

Altresì e compito del volontario mantenere l’attrezzatura efficiente, segnalare le eventuali rotture o perdite e, nel prelevare e consegnare l’attrezzatura, mantenere aggiornata la situazione in magazzino.

Art. 7 - Servizio

Ogni socio ha l’obbligo di rispettare i turni stabiliti. In caso d’impedimento allo svolgimento dello stesso, ogni singolo dovrà avvertire preventivamente, trovando un sostituto al servizio, che avrà la medesima mansione.

All’inizio del servizio, sulla base delle disponibilità si decideranno le squadre.

Ogni operatore ha l’obbligo di rispettare quanto sarà stabilito dai Capisquadra i quali divideranno gli operatori a disposizione in modo da non creare carenze logistiche all’interno delle squadre, all’operatore non è consentito quindi cambiare squadra durante il servizio.

Una volta assegnata la squadra d’appartenenza, ogni operatore provvederà insieme all’autista al controllo di tutta l’attrezzatura sulla vettura a disposizione e al suo regolare funzionamento.

In caso di calamità, ogni singolo operatore dovrà attenersi alle direttive del Capo Colonna o del Capo Campo.

Art. 8 – La Sede

Ogni singolo iscritto ha l’obbligo di mantenere in perfetto ordine la sede e non deve mai sottrarsi alle operazioni di pulizia. Particolare rispetto di queste norme riguarda l’utilizzazione del locale adibito a spogliatoio e del bagno. La stessa regola è valida anche per l’area esterna alla sede.

Ogni Volontario deve utilizzare la sede e le aree annesse solo per gli scopi statutari. L’accesso alla sede ed alle aree annesse è riservato esclusivamente ai soci iscritti per motivi di sicurezza. Eventuali deroghe saranno disposte dal Presidente o suo delegato.

L’orario di apertura NON può essere generalizzato ma collegato al servizio della normale attività di volontariato.

La sede è comunque normalmente aperta la sera del Mercoledì dalle ore 15.00 alle 23.30 e ogni qualvolta si renda necessario; in tale ultimo caso, l’apertura è curata dal Coordinatore di Area. Di tale apertura si dovrà dare comunicazione ai soci.

A fini assicurativi e gestionali il Volontario dovrà segnalare la presenza in sede apponendo la sua firma sull’apposito registro presenze.

Tutti i Volontari nell’ambito delle loro capacità e possibilità, devono partecipare alle attività della sede ed aiutare al mantenimento delle strutture e delle attrezzature a disposizione. Sarà cura dei Coordinatori di funzione organizzare tali attività.

La sede deve essere pulita settimanalmente da squadre di 2 volontari in turnazione. Il Calendario dei turni di pulizia è affisso in bacheca.

Art. 9 - Uniforme

Nelle varie ipotesi di servizio, per i volontari operativi dell’Associazione è prevista una divisa di servizio estiva ed invernale, una tuta se necessario, oltre che i D.P.I. a protezione dei rischi presenti in servizio. Non sono ammessi l’utilizzo di altri indumenti visibili privati onde evitare deterioramento degli stessi e per preservare l’uniformità e identità dell’Associazione.

L’Uniforme, allo stato attuale, è venduta ad ogni singolo socio volontario operativo al costo effettivo sostenuto dall’Associazione, completa di ogni elemento che l’Associazione ritiene utile.

E’ compito di ogni singolo socio averne la massima cura nella pulizia e nella manutenzione, richiedendone la sostituzione intera o di una singola parte solo nei casi in cui sia usurata per cause derivabili dall’utilizzo nell’attività di Protezione Civile, o nel caso in cui si debba cambiare taglia.

Nel caso in cui Enti Pubblici Locali e/o eventuali Benefattori cedano o ritengano doveroso ed opportuno dotare l’Associazione dei Kit Individuali di Protezione e/o uniforme, questi saranno ceduti al singolo Volontario senza che questi provveda ad alcun esborso, se non per le personalizzazioni.

Al volontario è vietata la detenzione in pubblico di coltelli o altro che assuma la definizione di armi bianche improprie.

La restituzione dell’Uniforme all’Associazione da parte del Volontario operativo deve avvenire al momento delle dimissioni o nel caso che il Volontario in prova non abbia superato il periodo di prova; sarà cura dello stesso pulirla e disinfettarla per un utilizzo prossimo da parte di altre persone.

Il volontario durante il servizio dovrà indossare sempre e con decoro l’uniforme dell’Associazione in ottemperanza a quanto deliberato dal Consiglio direttivo quando comandati di rappresentanza o in assistenza alla popolazione o altri servizi non gravosi, o per servizi che non richiedono espressamente l’uso di specifici capi d’abbigliamento.

  1. L’uniforme comprende i sotto elencati capi:
    • Giacca a vento imbottita blu con inserti rossi sulle spalle;
    • Gilet inv. blu con inserti rossi sulle spalle;
    • Pantaloni di colore blu con logo associazione;
    • Polo M/L e M/C di colore blu, arancione per le specialità Speleo- Ricerca o Psicosociale (Per la specialità Speleo - Ricerca, sulle spalle è indicata la specialità);
    • Felpa/Pile blu con inserti arancio sulle spalle;
    • Zuccotto e scalda collo blu;
    • Cappellino blu;
    • Stivali di colore scuro.

Il Consiglio direttivo può modificare la composizione ed il colore dei suddetti materiali di abbigliamento, notificando successivamente, tale decisione, ai soci.

  1. Sono ammessi i seguenti distintivi, scritte e fregi:
    • Giacca a vento o giacca recante la scritta sul dorso “PROTEZIONE CIVILE”;
    • Manica destra logo Comunità Europea;
    • Manica sinistra scudetto Italia;
    • Petto Sinistro logo circolare Dipartimento Nazionale Volontariato;
    • Petto Destro Logo Camelot Him;
    • Copri taschino sinistro con cognome, nome e gruppo sanguigno o eventuale tesserino di riconoscimento;
    • Pettorale destro con eventuale specializzazione o ruolo rivestito (Volontario/Capo Squadra/Coordinatore) ;
    • Cappello/Zuccotto di colore bleu con applicato il logo della Protezione Civile;
    • Bandana Blu bordata di rosso con fregio Protezione Civile;
    • Pantalone blu con inserti arancioni;
    • I loghi delle Associazioni ASPIC e del CRSA per il personale a loro appartenente.

Art. 10 - Tesserino di Appartenenza Associativa

I soci volontari ammessi saranno dotati di un tesserino di riconoscimento che ne certifichi le generalità. Resta inteso che detto tesserino non potrà in alcun modo sostituire i documenti di identità validi ai fini legali.

TITOLO 2° - DELLE QUOTE

Generalità

E’ considerato comportamento non conforme al decoro e alla dignità di volontario associato, il mancato versamento del contributo annuo, senza avviso scritto entro il tempo massimo di pagamento iscrizione (morosità).

All’atto dell’iscrizione i Volontari versano la quota associativa, la cui entità sarà proposta annualmente dal C. D. approvata dall’Assemblea e ne stabiliscono modalità e tempi di versamento. Essa è regolamentata dallo Statuto vigente.

La morosità è l’unica inadempienza non soggetta a richiamo verbale ma direttamente a richiamo scritto.

Se il socio nel tempo massimo stabilito dall’avviso di pagamento quota annuale, fa pervenire comunicazione scritta di non voler volontariamente e volutamente rinnovare l’iscrizione può non essere considerato “radiato”, ma “cancellato”, pertanto l’anno successivo può iscriversi.

Se non fa pervenire nessuna comunicazione scritta nell’ultimo termine stabilito di pagamento della quota associativa, si procede con richiamo scritto, ed entro 10 giorni lo si invita al pagamento dell’anno associativo in corso, se non rinnova l’iscrizione entro dieci giorni, è considerato radiato per morosità. A questo punto per iscriversi nuovamente dovranno trascorrere anni due dalla data dell’avvenuta radiazione per morosità.

Art.11 - Quota d’iscrizione

Parte della quota suddetta è destinata alla copertura assicurativa dell’anno in corso del singolo socio.

La quota dà diritto alla partecipazione alla vita dell’Associazione.

La divisa va’ prenotata e pagata anticipatamente all’atto di iscrizione.

Art.12 - Quota supplementare

Qualora sia necessario, il Consiglio Direttivo propone all’Assemblea dei soci il contributo di una quota mensile. L’entità di tale quota può essere modificata a secondo le esigenze e salvo necessità.

Art.13 - Assicurazioni

Le organizzazioni di volontariato debbono assicurare i propri aderenti che prestano attività di volontariato, contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso terzi (vedasi l’art. 4 della legge n. 266/91).

A tale scopo Camelot ha provveduto a stipulare un contratto di assicurazione a protezione dei Volontari. Pertanto, per ognuna delle attività nelle quali i Volontari di P.C. saranno impiegati, gli stessi saranno coperti dall’assicurazione stipulata dal sodalizio / ente che li ha precettati. Il premio assicurativo è versato, in quota parte, da ogni volontario all’atto dell’iscrizione.

Art. 14 - Disposizioni amministrative

La gestione finanziaria dell’Unità di P.C. è di competenza dell’Area Amministrativa che redigerà il rendiconto semestrale e annuale da presentare in Assemblea Ordinaria.

Art. 15 - Rimborsi

E’ vietato ai Volontari trarre qualunque forma di profitto economico dalle attività organizzate dall’Associazione CAMELOT HIM OdV o ad essa collegate.

L’attività del Volontario non può essere retribuita in alcun modo, nemmeno dal beneficiario.

Al Volontario possono essere soltanto rimborsate le spese di viaggio, vitto e alloggio effettivamente sostenute direttamente dal Volontario, per l’attività prestata, entro i limiti preventivamente stabiliti dal Consiglio direttivo.

La qualità del Volontario è incompatibile con qualsiasi forma di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l’organizzazione di cui fa parte (art. 2 della legge n. 266/91).

Ai datori di lavoro compete il rimborso degli oneri derivanti dall’impiego dei Volontari preventivamente autorizzati, in attività d’emergenza e di formazione, nonché nelle esercitazioni autorizzate del Dipartimento e dagli Enti Locali, ciascuno per la propria parte di competenza (Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 16 novembre 1994, n. 01768 U.L.).

TITOLO 3° - DELL’ORGANIZZAZIONE E DELLA LOGISTICA

ORGANIZZAZIONE

Art. 16 - Dell’Associazione

L’Associazione CAMELOT, composta esclusivamente da Volontari, è destinata ad assolvere i compiti operativi assegnati dagli Organismi Istituzionali della Protezione Civile.

Art. 17 - Assemblea

I soci hanno diritto al voto in assemblea.

Possono candidarsi alle cariche associative tutti i soci, in regola, che hanno partecipato alla vita associativa ininterrottamente da almeno 3 (tre) anni.

Ciascun membro dell’Associazione che ha diritto al voto può rappresentare per delega al massimo due soci. Per quanto non contemplato ci si riferisce allo Statuto.

Art. 18 - Consiglio Direttivo

Il Consiglio direttivo è eletto dall’intera assemblea dei soci.

Il Consiglio direttivo (di seguito C.D.), è composto da cinque membri che rivestono le cariche descritte nei successivi articoli.

Il Consiglio direttivo ha poteri deliberatori in merito ai progetti sottoposti da parte dei Soci. Ha il dovere, inoltre, di prendere in esame tutte le istanze presentate dai Soci.

Durante le sedute del C.D., il Segretario deve redigere un verbale. In sua assenza il Consiglio direttivo nomina un sostituto.

Il verbale è redatto con le finalità di rendere trasparenti le procedure che conducono all’approvazione di un progetto. Per questo, il verbale è conservato agli atti a cura del Segretario. Al verbale è allegata la documentazione inerente al progetto o le istanze analizzate nell’ambito della seduta.

Il Consiglio direttivo ha l’obbligo di riunirsi ogni trimestre o quando questi lo reputi necessario, oppure dietro domanda motivata di almeno un terzo dei suoi membri e, in ogni caso, almeno una volta per ogni esercizio, per deliberare in ordine al bilancio consuntivo e preventivo da presentare all’approvazione dell’Assemblea dei soci.

Il Presidente provvede alla convocazione mediante avviso spedito con lettera via e mail o a mano, da inviarsi almeno 8 (otto) giorni prima della data fissata per la riunione con giorno prefissato, l’avviso deve contenere il giorno, il luogo e l’ora, nonché l’elenco delle materie da trattare.

Il Consiglio direttivo è presieduto dal Presidente, oppure, in sua mancanza, dal Vice Presidente, ovvero, in mancanza di entrambi, dal membro più anziano d’età.

Le riunioni del Consiglio direttivo sono validamente costituite, quando è presente la metà dei suoi membri. Le deliberazioni del Comitato sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei presenti.

I consiglieri possono assentarsi per due assenze motivate e tre deleghe scritte e depositate agli atti; superati tali termini il gruppo può richiedere la sostituzione del Consigliere in carica.

Per quanto non contemplato ci si riferisce allo Statuto.

Art. 19 - Cariche Associative

Ruoli Primari: All’interno del Consiglio direttivo dell’Associazione sono istituite le seguenti cariche definite primarie:

  1. Presidente
  2. Vice Presidente
  3. Segretario
  4. Tesoriere
  5. Consigliere

In casi del tutto eccezionali e con l’approvazione dell’Assemblea, un membro del Consiglio Direttivo può ricoprire, temporaneamente, anche due incarichi; non è fatto divieto invece di ricoprire cariche di responsabilità nei Ruoli Secondari.

Il Presidente

Il Presidente è eletto dal Consiglio direttivo.

La carica ha una durata di tre anni e può essere riconfermata.

E’ il rappresentante legale dell’Associazione ed ha il compito di ratificare le decisioni prese dal C. D., ha il dovere di mantenere l’unità del gruppo e attuare quei principi di solidarietà, che sono primi in una società democratica.

Al Presidente sono affidate le mansioni in merito ai rapporti con altri Enti/Associazioni/Istituzioni.

Gli è affidato il compito di controllo su le altre cariche ed è l’unico responsabile del loro andamento.

Il Vice Presidente

Il Vice Presidente è eletto dal Consiglio direttivo. Con delega del Presidente e solo in sua assenza assume gli stessi poteri.

Il Segretario

Il Segretario è nominato dal Consiglio direttivo. Collabora in maniera diretta con il Presidente e assume i seguenti incarichi:

  1. E’ l’anello di giunzione tra le cariche e i ruoli esistenti all’interno dell’Associazione;
  2. E’ portavoce delle esigenze dei Volontari e rappresenta l’Associazione in mancanza del Presidente e del suo Vice;
  3. Assolve compiti di gestione della segreteria, il riordino della documentazione in arrivo ed in partenza, la corretta e scrupolosa archiviazione di tutta la documentazione inerente, l’Associazione;
  4. Mantiene i contatti con le altre Associazioni, con gli Enti e le Istituzioni;
  5. Redige i verbali d’assemblea e ne cura l’archiviazione;
  6. Archivia tutta la documentazione degli iscritti;
  7. Cura l’organizzazione d’assemblee e corsi di formazione;
  8. E’ promotore e coordinatore delle iniziative dei Volontari e curerà la documentazione necessaria per la realizzazione d’eventuali esercitazioni o altro;
  9. Predispone la modulistica per gli interventi e ne cura la regolare compilazione da parte dei Capi Squadra.

Il Tesoriere

Il Tesoriere è nominato dal Consiglio Direttivo.

Cura il bilancio dell’Associazione, esige che tutti i membri rispettino diligentemente le direttive emanate per il controllo e la gestione delle risorse economiche dell’associazione, verifica il corretto pagamento delle quote associative, tiene informata l’Associazione con rendicontazioni semestrali e con il Bilancio di fine anno. Ha voce in capitolo su tutte le attività dove c’è un’esigenza economica.  

Art. 20 - Catena di Comando

L’Unità di Protezione Civile CAMELOT prevede una struttura di dirigenza, responsabilità e legale rappresentanza così articolata:

  1. Presidente CAMELOT HIM;
  2. Coordinatore;
  3. Vice Coordinatore;
  4. Capo Squadra;
  5. Squadra;

Art. 21 - Nomina e durata in carica dei componenti della Catena di Comando

Il Coordinatore è nominato dal Consiglio Direttivo, sentito il parere, non vincolante, dei Capi Squadra. La sua carica non ha una durata predefinita, essendo il diretto rappresentante del Presidente l’unico responsabile di tutto ciò che avviene.

I Vice Coordinatori e i Capi Squadra sono nominati dal Coordinatore, sentito il parere dei componenti della Squadra interessata. Il loro mandato non ha un limite temporale.

Art. 22 - Compiti dei componenti tecnici della Catena di Comando

Il Coordinatore ha il compito di organizzare, addestrare, standardizzare e guidare nelle emergenze le Squadre, seguendo le direttive del loro Presidente e del Consiglio direttivo.

I Vice Coordinatori hanno il compito di supportare in tutte le sue mansioni il Coordinatore e curare l’incarico specifico del settore loro assegnatoli;

I Capi Squadra sono responsabili dell’organizzazione, addestramento e del corretto impiego dell’equipaggiamento della loro Squadra, nonché della sua guida nelle emergenze.

Art. 23 - Precettazioni impiego addestramento

Le precettazioni possono essere fatte:

  1. Dal Dipartimento di Protezione Civile attraverso l’Organizzazione di P.C. CAMELOT;
  2. Dalla Regione Lazio, nei confronti delle Sezioni iscritte nell'Elenco Regionale delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile;
  3. Dai Comuni, nei confronti delle Squadre convenzionate, per le calamità avvenute nel territorio Comunale o per le esercitazioni previste in ambito comunale.

L’Unità di P.C. CAMELOT può essere impiegata, nell’ambito internazionale, nazionale, regionale e sezionale, in interventi di previsione, prevenzione, soccorso e ripristino della normalità, a seguito di calamità naturali, o calamità derivanti dall’attività umana.

L'addestramento ha lo scopo di far raggiungere ai singoli Volontari ed alle Squadre in cui sono inquadrati, quei sincronismi e automatismi indispensabili per un proficuo impiego. Esso si sviluppa attraverso la partecipazione a:

  • Corsi individuali e/o di gruppo, seminari, conferenze;
  • Esercitazioni programmate dall’Organizzazione di P.C.;
  • Esercitazioni programmate dal Dipartimento Nazionale;
  • Esercitazione programmate del Dipartimento della Regione Lazio;
  • Esercitazioni programmate dai singoli Comuni e/o da altre Organizzazioni di P.C.

La partecipazione a dimostrazioni e manifestazioni ha lo scopo di:

  • Farsi conoscere dalle varie Comunità e dai cittadini e fare opportuna opera di proselitismo;
  • Fornire prova di capacità operativa e professionalità.

L'intervento in operazioni di P.C. di qualsiasi livello è regolato dalle leggi vigenti e non può essere lasciata ad iniziativa né dell’Organizzazione di P.C. CAMELOT, né di singole Unità o Squadre.

Art. 24 - Monitoraggio e servizi sul Territorio

I turni settimanali, mattina – pomeriggio - notte, quando disposti, vengono redatti dal Comitato di coordinamento, ed esposti in sede o inseriti in apposita sezione del sito web, nel tempo utile di svolgimento del servizio secondo le necessità del momento cioè se i turni vengono svolti in emergenza od ordinari.

Le attività ordinarie riguardano:

  1. nei mesi autunnali, invernali o piovosi: verrà eseguito un monitoraggio del territorio, in prossimità di torrenti, fiumi o comunque zone esondabili, per il controllo dei livelli e tutte le calamità naturali;
  2. nei mesi caldi e secchi: verranno monitorate le zone collinari per un'eventuale prevenzione incendi.

Il programma di servizio verrà stilato dal Comitato di Coordinamento, che dovrà a sua volta comunicarlo ai volontari.

In assenza di specifiche direttive, il capoturno deciderà su quello che sarà più opportuno fare.

La sede dovrà essere sempre presidiata da un coordinatore; se esso deve necessariamente recarsi sul “campo” sarà esso stesso a nominare il volontario che presiederà la “base” di cui ne diventa temporaneamente responsabile fino al ritorno del coordinatore.

Per quanto non citato nel presente articolo, si fa riferimento alle attività di protezione civile ordinaria e straordinaria.

 

LOGISTICA

Art. 25 - Ruoli Secondari

All’interno dell’Associazione sono istituite le seguenti cariche definite di secondo livello:

  1. Responsabile Automezzi
  2. Responsabile Magazzino
  3. Responsabile Addestramento e Attività
  4. Responsabile Radio Comunicazioni
  5. Responsabile Sistemi Informativi
  6. Responsabile Sistemi Cartografici

Le cariche di secondo livello possono essere ricoperte da tutti i soci regolarmente iscritti ed in regola con le quote associative che manifestano interesse per una o più cariche attraverso una richiesta scritta al Consiglio Direttivo che ne valuterà la nomina. I responsabili di queste cariche possono nominare tra i Volontari i diretti collaboratori, dando comunicazione scritta al Consiglio Direttivo.

Art. 26 - Materiali e mezzi

Tutti i materiali e i mezzi dell’organizzazione di P.C. di CAMELOT, conservati nei magazzini all’uopo predisposti o dati in uso, possono essere usati solo ed esclusivamente ai fini di P.C.

I veicoli dell’Associazione verranno affidati ai volontari in base all’esperienza acquisita, ovvero, potranno essere condotti dai volontari iscritti all’Associazione in base alle seguenti indicazioni e priorità relative alle seguenti situazioni:

  1. Servizio di Antincendio Boschivo o Protezione Civile o situazione di urgenza ed emergenza.

Possono condurre i veicoli i soci con la qualifica di Autista nominati dal Consiglio direttivo; questo dovrà nominare tra gli appartenenti all’Associazione una o più figure preposte all’individuazione di Soci idonei di essere abilitati alla conduzione dei veicoli, i quali ne richiederanno personalmente l’abilitazione; i membri così confermati verranno nominati genericamente Autisti e avranno la priorità di guida del mezzo in ogni situazione, ma avranno la possibilità di cedere, incentivare e sollecitare la guida da parte di un socio non autista, al fine di migliorarne e verificarne costantemente le capacità di conduzione di detti mezzi. E’ pertanto doveroso da parte dell’Autista di turno affiancare e consigliare il socio conducente il veicolo e valutarne la capacità ad affrontare il percorso.

Le figure preposte ad individuare i soci meritevoli ad ottenere l’autorizzazione alla conduzione del veicolo saranno nominati da ogni Consiglio direttivo tra gli Autisti suddetti, i quali avranno il diritto, dovere e facoltà di insegnare le modalità di conduzione di un veicolo in percorsi non ordinari e di esercitare il socio richiedente l’abilitazione alla guida sia in situazioni di servizi attivi che in esercitazioni concordate col richiedente.

In ogni caso, il diritto a condurre il veicolo spetta all’autista più anziano, con facoltà di cedere il posto di guida, secondo i suddetti criteri, ad un altro autista e Volontario.

  1. Servizi Ordinari

Per i servizi ordinari che non necessitino particolari capacità di guida, quali trasferimenti per attività di autofinanziamento o servizi di ausiliari.

Hanno la possibilità di condurre i mezzi tutti i Volontari muniti della Patente di Guida specifica SOTTO AUTORIZZAZIONE del Responsabile Mezzi o del Presidente dell’Associazione o del caposquadra più anziano. In ogni caso ogni membro autorizzante sarà responsabile del comportamento di guida dell’autista e, in seguito a comportamenti non conformi alla regolare conduzione dei veicoli, come definito dal codice della strada, o pericolosi per la salute dei passeggeri e per la sussistenza tecnica del mezzo, potrà portare al vaglio del Consiglio direttivo la possibilità di escludere il socio dalla conduzione dei veicoli.

Art. 27 - Responsabilità e funzioni ruoli secondari

Responsabile Automezzi

Al Responsabile Automezzi è affidata l’efficienza degli automezzi, il loro regolare funzionamento e il disbrigo di ciò che è di pertinenza del parco vetture, come tasse di proprietà, assicurazioni, denunce per sinistri, controllo delle patenti, revisioni.

Il Responsabile Automezzi gestisce i controlli periodici per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei veicoli. Tutte le attività svolte sono documentate dalla compilazione d’appositi moduli depositati in segreteria. Ha l’obbligo di valutare le attitudini degli autisti scelti personalmente da lui e ne cura l’eventuale formazione alla guida specialistica.

Verifica la corretta compilazione, da parte degli autisti, della modulistica riguardante la registrazione del chilometraggio degli automezzi utilizzati.

E’ responsabile delle azioni degli autisti, ed ha l’obbligo di segnalare al Consiglio direttivo ogni eventuale comportamento anomalo degli stessi.

Accerta che gli automezzi siano in ordine e puliti dopo ogni utilizzo.

E’ vietato l’utilizzo degli automezzi per scopi personali. Ogni eventuale utilizzo diverso deve essere richiesto per tempo ed autorizzato dal Presidente o da persona da esso delegata che valuterà la richiesta in base alle esigenze di servizio e alla pertinenza della richiesta stessa.

Ogni equipaggio in assenza del Coordinatore dovrà farsi carico al rientro della compilazione del “foglio di marcia” e del “foglio di servizio”.

L’utilizzo dei dispositivi supplementari di emergenza (lampeggiatori e/o sirena) è vietato senza l’autorizzazione del Coordinatore della Funzione di Protezione Civile o del Presidente o Caposquadra che si assume le responsabilità civili e penali, esonerando dalle stesse l’autista e/o i volontari presenti nell’automezzo.

Gli automezzi devono essere riforniti di carburante quando l’indicatore di livello sia uguale o inferiore ad ¼ di serbatoio e/o in caso di allerta proclamata qualunque sia il livello del serbatoio.

Responsabile Magazzino

L'utilizzo dell’attrezzatura è autorizzata solo per attività conformi agli scopi di Protezione Civile.

Il Responsabile Magazzino è il custode e detiene tutta l’attrezzatura, necessaria allo svolgimento delle attività/interventi, di proprietà dell’Associazione e della quale tiene l’inventario.

Ha l’obbligo di redigere un modulo di “consegna delle attrezzature” agli operatori e uno di “restituzione/sostituzione delle attrezzature”, predispone anche i controlli sull’efficienza delle dotazioni personali.

Mantiene in perfetta efficienza le attrezzature in uso dalle squadre d’intervento (es. motosega, pompa idrovora, gruppo elettrogeno, tenda).

In caso di calamità o esercitazioni, prepara con l’aiuto del Responsabile Automezzi e degli altri operatori, tutti i materiali necessari per tali attività e il carico alla partenza.

Alla fine d’ogni utilizzo, si avvarrà di volontari per la pulizia delle attrezzature.

Il Responsabile dei materiali provvede altresì:

  1. Consegnare ai soci il materiale e le divise personali, assicurandosi costantemente che ne abbiano cura;
  2. Verificare quantità di abbigliamenti negli armadi e attrezzature operative segnalando al Consiglio direttivo carenze di determinate divise o materiali da dare in dotazione ai soci;
  3. Occuparsi di redigere un inventario delle attrezzature operative entro il mese di Gennaio di ogni anno.

L’Operatore Volontario è tenuto ad accertarsi delle dotazioni e lo stato di efficienza delle attrezzature prima di ogni Servizio.

L'attrezzatura deve essere restituita in ordine, efficiente e pulita, eventuali anomalie devono essere segnalate al Coordinatore preposto.

Ogni Volontario è responsabile dell’attrezzatura affidatagli e non deve cederne ad altri l’uso.

Il Volontario affidatario dell’attrezzatura dovrà corrispondere all’Associazione i costi di riparazione o nuovo acquisto della stessa se a seguito di danni se ne riscontri un utilizzo errato dovuto a distrazione, incuria ed inadeguatezza d’uso da parte del volontario.

Al suo rientro in sede inoltre dovrà indicare al Responsabile l’attrezzatura difettosa, indicandone dettagliatamente il problema e annotandolo sull’apposito registro. Dovrà essere cura del Responsabile apporre il cartello “ATTREZZATURA GUASTA” o “VEICOLO GUASTO”, o comunque qualsiasi indicazione facilmente individuabile ed inequivocabile, onde impedirne l’utilizzo fino a quando non sia perfettamente in regola in materia di sicurezza e funzionalità.

Nell’uso delle attrezzature sia nello svolgimento dei servizi che nelle esercitazioni o manutenzioni dovranno essere applicate le procedure di sicurezza previste dalla legge.

Responsabile Addestramento e Attività

Il Responsabile Addestramento e Attività gestisce la programmazione delle attività dell’Associazione, sia a livello d’aggiornamento per la preparazione degli operatori che a livello di lavori inerenti alle attività della Sede.

Collabora attivamente alla costituzione di gruppi di lavoro e segue direttamente l’andamento della programmazione fino alla sua realizzazione. Gestisce la ripartizione degli incarichi pianificando il lavoro.

Tutte le programmazioni sono approvate dal CONSIGLIO DIRETTIVO che ne verbalizza i tempi di realizzazione, le modalità d’attuazione e i risultati previsti.

Una volta approvato il programma, al Responsabile Addestramento e Attività vengono attribuite le mansioni direzionali e gestionali necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Responsabile Radiocomunicazioni

Il Responsabile Radiocomunicazioni ha il compito di gestire i servizi di comunicazione e trasmissione tra sede/centri mobili/operatori.

E’ affidata la formazione degli operatori in merito all’utilizzo degli apparati e delle frequenze radio.

E’ affidata la responsabilità di verifica del corretto funzionamento e manutenzione degli apparati di comunicazione e provvede alla sostituzione in caso di guasto/rottura/aggiornamento.

Responsabile Sistemi Informativi

Il Responsabile Sistemi Informativi ha il compito di gestire le risorse informatiche dell’Associazione, mantenere aggiornati i sistemi hardware e software necessari alle attività della sede/centri mobili/operatori.

E’ affidato l’addestramento degli operatori in merito all’utilizzo delle apparecchiature informatiche (programmi, GPS, sito Web, ecc.).

E’ affidata la responsabilità di verifica del corretto funzionamento e manutenzione delle apparecchiature informatiche e provvede alla sostituzione in caso di guasto/rottura/aggiornamento.

Responsabile Sistemi Cartografici

Il Responsabile Sistemi Cartografici ha il compito di gestire le risorse Cartografiche dell’Associazione e mantenere aggiornata la documentazione cartografica di tutto il territorio ed in particolare di quello comunale.

A lui compete la responsabilità di localizzare sulla cartografia i check-point di riferimento, quando si effettueranno le esercitazioni di “orienteering” per l’Associazione.

Art. 28 – Il Caposquadra

Il Caposquadra ha la responsabilità del servizio affidatogli. E’ responsabile di trasmettere agli operatori sul campo le informazioni inerenti gli interventi specialistici.

E’ responsabile della compilazione del modulo giornaliero predisposto dalla segreteria sul servizio, dove sono riportate le notizie inerenti l’intervento.

E’ responsabile del comportamento degli operatori sia in sede che durante gli interventi; per gli operatori in prova compilerà a parte una scheda informativa che depositerà in segreteria.

La qualifica di Caposquadra è attribuita/destituita dal Consiglio Direttivo; possono accedere a tale qualifica gli operatori effettivi che hanno raggiunto il 18 anno d’età, aver frequentato il relativo corso, avere minimo cinque anni di servizio ed aver maturato esperienze sul campo, sentito anche il parere del Comitato dei coordinatori.

La durata della carica di Caposquadra è illimitata, tuttavia in caso di gravi inadempienze il Consiglio Direttivo può sospendere temporaneamente o definitivamente tale incarico.

In una squadra, ove vi siano più Volontari con qualifica di Capo Squadra, tale ruolo sarà ricoperto dal più esperto nello specifico evento (specializzazione, corsi, esperienza, ecc.)..

Il caposquadra è responsabile della squadra che interviene in presenza di un evento. E’ compito del caposquadra:

  1. Assicurarsi alla partenza che tutti i componenti della squadra siano adeguatamente equipaggiati dei D.P.I. forniti in dotazione;
  2. Vigilare sulle condizioni di sicurezza operativa di tutti i componenti la Squadra.

Nel caso di assenza dai servizi di attività antincendio o di protezione civile per due anni o più, decadrà, dopo ratifica del Consiglio, il ruolo di caposquadra.

In caso di altri Capisquadra che sopraggiungono ad intervento iniziato rimane caposquadra chi già operativo.

L’elenco del Capisquadra sarà costantemente aggiornato, stampato e reso visibile a tutti i soci nel Centro Logistico.

Art. 29 - L'Autista

L’Autista, è incaricato di controllare all’inizio del turno l’efficienza del mezzo assegnatogli, segnalando eventuali anomalie. In caso di sinistro deve compilare l’apposito modulo per la denuncia e consegnarlo in segreteria; deve relazionare al Responsabile degli Automezzi ogni avvenimento riguardante il veicolo, il quale dopo essersi consigliato con il Consiglio Direttivo prenderà eventuali provvedimenti in merito.

Ogni autista ha l’obbligo di rispettare il Codice della Strada; per il mancato rispetto di tali norme, per danni arrecati a persone o a cose o per l’uso improprio del mezzo, è tenuto al pagamento delle eventuali danni/sanzioni notificate, e della decurtazione di punti patente.

L’Associazione provvederà al solo pagamento di notifiche riguardanti l’irregolare funzionalità e l’irregolare documentazione obbligatoria degli automezzi.

A fine intervento dopo aver provveduto al caricamento dell’acqua e al rifornimento del carburante, gli autisti hanno l’obbligo di riconsegnare l’automezzo nell’autoparco.

Le sanzioni per infrazioni al codice della strada sono a carico del conducente degli autoveicoli, se dovute a sua imprudenza, negligenza o imperizia anche nel caso di sinistri stradali.

Art. 30 - L'Operatore radio

L’operatore radio riferisce le informazioni ricevute dal caposquadra tramite la radio e dietro il suo coordinamento lo supporta nell’intervento.

Tutti gli operatori a turno, avranno l’obbligo di adempiere a tale mansione.

L’operatore radio è l’addetto alle comunicazioni tra la sede dell’Associazione e le squadre d’intervento esterne. Prende disposizioni dai capisquadra che si trovano sul luogo dell’intervento, oppure dal Presidente o dal suo Vice.

Ha il compito di raccogliere le richieste d’intervento e di comunicarle ai Capisquadra.

Ha il compito di segnalare alla Sala Operativa della Regione o ad altri eventuali Coordinamenti gli spostamenti delle squadre e deve compilare gli appositi verbali che saranno in seguito ultimati dai Capisquadra alla fine della giornata.

L’operatore radio è tenuto a mantenere un linguaggio adeguato e professionale che è consono all’attività svolta, visti i continui contatti con le Istituzioni o gli Enti.

In caso di guasto delle apparecchiature è tenuto a darne tempestiva comunicazione, con ogni mezzo, al Capo Squadra.

E’ tenuto alla compilazione del giornale delle comunicazioni.

TITOLO 4° - DELLE DISPOSIZIONI DISCIPLINARI

Art. 31 - Revoca della qualifica di Volontario di Protezione Civile

La qualifica di Volontario di P.C. viene revocata dal Presidente per:

  1. Rinuncia presentata per iscritto dal singolo Volontario;
  2. Appartenenza ad altre organizzazione di P.C. che precluda la completa disponibilità del volontario all’attività di CAMELOT;
  3. Inidoneità fisica;
  4. Raggiungimento dei limiti di età;
  5. Ingiustificata mancata partecipazione a tre consecutive attività addestrative, o di impiego della sua Squadra;

Tutte le revoche devono essere comunicate al Segretario per presa d'atto e per le relative incombenze burocratiche.

Art. 32 - Violazione degli Articoli del Regolamento Interno

Violazioni al presente regolamento, comportano sanzioni variabili dal richiamo scritto, alla sospensione; in casi estremi si potrà arrivare all’espulsione del socio volontario anche con decorrenza immediata.

Le sanzioni saranno decise dal Direttivo e avranno insindacabili effetti.

Per quanto non contemplato ci si riferisce allo Statuto e al codice deontologico del Volontariato di Protezione Civile.

Art. 33 - Classificazione dei Richiami Sanzioni Disciplinari

Al socio che si rende colpevole di abuso o mancanza nell’esercizio della Sua funzione o che comunque tenga un comportamento non conforme alle norme del regolamento, al decoro o alla dignità della figura di volontario, la commissione disciplinare infligge, tenuto conto della gravità del fatto, una delle seguenti sanzioni adeguata e proporzionata alla violazione delle norme, previste dallo Statuto e Regolamento del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile nonché del regolamento interno:

  1. Ammonizione verbale;
  2. Censura;
  3. Sospensione dall’esercizio della funzione di operatore di protezione civile;
  4. Radiazione dall’associazione.

Il tipo e l’entità di ciascuna sanzione sono determinati in relazione ai seguenti criteri:

  • Intenzionalità del comportamento;
  • Grado di negligenza, imprudenza, imperizia, tenuto conto della prevedibilità dell’evento;
  • Responsabilità connessa alla posizione di operatività;
  • Grado di danno o di pericolo causato;
  • Presenza di circostanze aggravanti o attenuanti;
  • Concorso fra più operatori e altre istituzioni.

Art. 34 - Ammonizione verbale

La sanzione dell’ammonizione verbale, consiste in numero tre (3) richiami verbali, il Volontario richiamato all’osservanza dei suoi doveri e in un invito a non ripetere quanto commesso.

Viene inflitta nei casi di abusi (ES: aver preso decisioni autonomamente senza aver avvisato il Capoturno o membro del Consiglio direttivo, aver usato per necessità personali beni dell’associazione, aver preso decisioni autonome durante l’intervento sul “campo” senza l’autorizzazione del Caposquadra) o mancanze che hanno comportato riflessi negativi sul decoro e sulla dignità dell’associazione (ES: ritardo di servizio, mancata reperibilità, negligenza nell’espletamento delle proprie funzioni, offesa di un socio sia dal punto di vista personale che professionale, offesa all’attività programmatica e operativa dell’associazione, sia tra soci che a terzi).

In caso di abusi o mancanze che possano dar luogo ad ammonizione, commesse nei confronti di utenti o di altro iscritto all’associazione o di enti. La commissione disciplinare esperisce il preventivo tentativo di conciliazione fra le parti con il richiamo verbale.

Il richiamo verbale viene trascritto su apposita scheda controfirmato dall’interessato.

Tre provvedimenti di ammonizione verbale maturati durante la carriera di volontario comportano la sanzione della censura.

Art. 35 - Censura

La sanzione della censura consiste in una dichiarazione di richiamo scritta.

E’ inflitta nei casi di abusi o di mancanze, che si siano verificati per quattro volte, lesivi del decoro e della dignità del volontariato e dell’attività dell’associazione.

Nel caso di morosità nel pagamento del contributo annuo la censura è inflitta senza le tre ammonizioni verbali.

In caso di abuso o mancanza che possano dar luogo alla censura, per fatti commessi nei confronti di utenti o di altro iscritto all’associazione o di enti, la commissione disciplinare esperisce il preventivo tentativo di conciliazione tra le parti. Tre provvedimenti di censura nell’arco della carriera di volontario associato, comportano la sospensione dall’esercizio dell’attività di operatore di protezione civile per un periodo non superiore a giorni 30. In questo periodo il Socio sospeso deve restituire immediatamente il tesserino al Segretario dell'Associazione, che a sua volta firmerà regolare ricevuta per l'avvenuto ritiro. Il tesserino verrà riconsegnato al termine del periodo di sospensione.

Art. 36 - Sospensione

La sospensione consiste nel sospendere il socio inadempiente dalla carica di operatore di protezione civile e consegue per tutto il tempo da quando la commissione disciplinare apre l’istruttoria. La sanzione della sospensione fino al massimo di sei mesi è inflitta:

  1. Per violazioni del regolamento sia nazionale che interno e dello Statuto
  2. Per violazioni che possano arrecare grave nocumento a utenti, ad altro iscritto all’Associazione, all’Associazione stessa o a Enti esterni;
  3. Azioni che possono generare una più estesa risonanza negativa per il decoro e la dignità del volontariato o dell’Associazione, anche a causa della maggiore pubblicità del fatto;

Tre provvedimenti di sospensione maturati durante la carriera di volontario associato, comportano la radiazione dall’associazione.

Il socio sospeso deve RESTITUIRE IMMEDIATAMENTE il tesserino al Segretario dell'Associazione, che a sua volta firmerà regolare ricevuta per l'avvenuto ritiro. Il tesserino verrà riconsegnato al termine del periodo di sospensione.

Art. 37 - Radiazione

La radiazione consiste nella cancellazione dall’associazione.

Consegue di diritto nel caso di condanne Penali o dell’interdizione stabilita nel provvedimento del giudice che l’ha comminata. Il Consiglio direttivo e la commissione disciplinare si limitano a prenderne atto.

La sanzione della radiazione dall’associazione viene inflitta:

  1. In caso di tre sospensioni maturate nell’arco della carriera di volontario associato;
  2. Nei casi di violazione dello statuto e regolamento sia nazionale che interno/o di comportamento non conforme al decoro e alla dignità del volontariato di gravità tali da rendere incompatibile la permanenza nell’associazione (disprezzare l’organizzazione e l’operato dell’associazione sia con i soci che con terzi esterni all’associazione stessa, disprezzare un socio sia dal punto di vista personale che professionale sia tra soci che con terzi);
  3. Nel caso di condanna con sentenza passata in giudicato a pena detentiva per fatti commessi;
  4. Nei casi di morosità non sanata entro 10 giorni dal richiamo scritto; se il soggetto, invece, nei giorni e fino al termine ultimo a disposizione per il pagamento, fa pervenire la comunicazione scritta di non voler volontariamente e volutamente rinnovare l’iscrizione può non essere considerato “radiato”, ma “cancellato” pertanto l’anno successivo può iscriversi.

Il volontario radiato può, non prima di due anni dalla data di efficacia del provvedimento di radiazione, a domanda, essere di nuovo iscritto all’associazione qualora siano venute meno le ragioni che hanno determinato la radiazione.

Art. 38 - Incompatibilità

Le sanzioni disciplinari della censura, della sospensione e della radiazione dall’associazione non sono deontologicamente compatibili con l’assunzione e/o il mantenimento delle cariche di componente Consiglio direttivo o di Revisore dei Conti.

L’incompatibilità è riferita alla durata del mandato elettivo o comunque alla durata della sospensione e/o della radiazione se superiore.

Art. 39 - Procedimento Disciplinare

Il procedimento disciplinare è di competenza della commissione disciplinare dell’associazione.

Qualora l’interessato sia un componente del direttivo, si presenta comunque di fronte alla commissione disciplinare dell’associazione, la quale applica le stesse procedure che si applicano al socio volontario.

Se qual ora l’interessato fosse il Presidente, esso è tenuto a presentarsi di fronte alla Commissione disciplinare e si applicano le stesse procedure disciplinari del socio volontario e dei componenti del Consiglio direttivo.

Le sanzioni sono solo prese d’atto dal Consiglio direttivo al termine del procedimento disciplinare.

Art. 40 - Responsabile del procedimento disciplinare e istituzione della Commissione

Ciascun Consiglio direttivo all’atto della nomina e dell’approvazione del presente regolamento, nomina al suo interno una Commissione deontologica disciplinare, composta da tre elementi, 2 scelti fra i componenti il Consiglio direttivo ed 1 fra i Volontari componenti l’assemblea soci.

La Commissione Disciplinare ha il compito di procedere all’istruttoria dei procedimenti disciplinari. I membri della Commissione, all’atto dell’insediamento, assumono l’obbligo al segreto circa le notizie comunque conosciute nell’espletamento dell’incarico.

La Commissione nella prima seduta nomina il Segretario, se diverso dal soggetto facente tale funzione nell’associazione. Il Segretario della Commissione redige i verbali delle sedute. I verbali vengono sottoscritti da tutti i componenti della commissione presenti.

La responsabilità della Commissione è collegiale. L’intera Commissione è responsabile del procedimento istruttorio.

Art. 41 - Apertura del procedimento e tentativo di conciliazione

La commissione disciplinare, a seguito di denuncia o segnalazioni sottoscritte provenienti da soci, enti o da privati, dopo un attento esame dell’attendibilità e fondatezza delle segnalazioni, può esperire, nei casi previsti il tentativo di conciliazione tra le parti. A tal fine convoca entro un termine non superiore a 10 giorni a mezzo raccomandata a/r, o e-mail gli interessati.

Della eventuale conciliazione viene dato formalmente atto a verbale, che viene trasmesso al Consiglio direttivo per la sola presa d’atto dell’archiviazione del caso.

In caso di mancata conciliazione, nei casi in cui non è prevista la conciliazione e comunque nel caso di segnalazione da parte di autorità giudiziaria, la commissione apre il procedimento disciplinare.

Con la delibera di apertura del procedimento disciplinare, la commissione è tenuta a concludere il procedimento entro trenta giorni dall’apertura.

Art. 42 - Comunicazioni all’interessato e attività istruttoria

La commissione disciplinare comunica al socio volontario interessato, a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, o e-mail, l’apertura del procedimento disciplinare, informandolo dei fatti che gli vengono addebitati, delle modalità di presa visione degli atti, della composizione della Commissione disciplinare.

Contestualmente la commissione invita l’interessato a far pervenire entro 10 giorni le proprie controdeduzioni ed eventuale documentazione.

La Commissione, dopo una preliminare valutazione della situazione, esperisce, ove possibile, tentativo di conciliazione tra le parti interessate, salvo in caso di procedimento disciplinare aperto su richiesta dell’autorità giudiziaria. La positiva conclusione del tentativo di conciliazione comporta l’archiviazione da parte del Consiglio direttivo del procedimento con contestuale comunicazione alle parti.

La Commissione disciplinare convoca il socio interessato, d’ufficio o su richiesta dello stesso, per essere sentito, con preavviso non inferiore a 10 giorni, redigendo un verbale dell’incontro firmato da tutti i componenti e controfirmato dall’ interessato. Acquisisce documentazione e testimonianze richieste dalle parti o d’ufficio.

Art. 43 - Termine a difesa

La Commissione entro e non oltre trenta giorni è tenuta a chiudere il procedimento disciplinare ed a determinare la sanzione.

Art. 44 - Relazione e deliberazione finale

Le sanzioni sono deliberate dalla commissione disciplinare e vanno rese note al Consiglio direttivo all’esito del procedimento disciplinare.

Il provvedimento deve essere adeguatamente motivato con indicazione dei presupposti di fatto e delle ragioni di diritto che lo hanno determinato, in relazione alle risultanze dell’istruttoria.Art.44 - Pubblicità e comunicazioni

La deliberazione che definisce il procedimento disciplinare viene comunicata al Volontario socio interessato, entro 10 giorni dalla sua adozione dal Segretario dell’Associazione a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, indirizzata al domicilio risultante dalla scheda d’iscrizione o per e-mail.

La comunicazione deve contenere l’esplicito avvertimento che il provvedimento non può essere impugnato con nessun ricorso.

La deliberazione, viene affissa per 10 giorni consecutivi nella sede contenente solo l’oggetto e non la relazione. Tutti gli atti relativi ai procedimenti disciplinari sono custoditi dal segretario dell’associazione secondo le norme previste D.Lgs. 196/2003 e successive modificazioni.

I membri del Consiglio direttivo e i soci dell’associazione hanno accesso agli atti relativi ai procedimenti disciplinari con richiesta scritta e motivazione valida (non per motivazione di esclusiva curiosità).

Art. 45 - Prescrizione

L’azione disciplinare si prescrive decorsi 5 (cinque) anni dalla data della presunta violazione.

Nel caso in cui per il fatto sia stato promosso procedimento penale, il termine suddetto decorre dal giorno in cui è divenuta irrevocabile la sentenza che definisce il giudizio penale.

TITOLO 5° - DELLE NORME TRANSITORIE

Art. 46 - Modifiche al Regolamento

L’approvazione del “Regolamento Interno” avviene solo ed esclusivamente per opera dell’Assemblea, tramite votazione palese e con il voto favorevole della maggioranza assoluta, previa lettura e dopo averne verificato la compatibilità con lo Statuto;

L’attuazione del “Regolamento Interno” avviene automaticamente ed in maniera tacita entro 7 giorni dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea e tutti i soci possono richiederne una copia;

Le variazioni del presente Regolamento avvengono solo ed esclusivamente per opera dell’Assemblea, dopo aver ascoltato e discusso le proposte di modifica presentate al Consiglio da almeno un decimo dei soci cinque giorni prima della convocazione dell’Assemblea, utilizzando gli stessi criteri definiti per l’approvazione.

Eventuali proposte di modifica possono essere presentate anche dal Consiglio Direttivo, con le stesse modalità di cui al primo comma del presente articolo

Art. 47 - Restituzione dell’Uniforme

Il Volontario qualora censurato sospeso o radiato dall’Associazione nei termini degli art. 34,35,36 o che abbia rassegnato le proprie dimissioni dovrà restituire l’uniforme, nelle condizioni migliori possibili qualora questa faccia parte di un corredo ricevuto in comodato d’uso (cessione da Enti/Istituzioni/Sponsor). Altresì se l’uniforme è stata acquista direttamente dal Volontario il Segretario dell’Associazione provvederà ad asportare dalla Divisa il Logo Associativo, ed ogni riferimento alla Protezione Civile.

Art. 48 - Aggiornamenti

Il segretario provvede ad aggiornare costantemente i dati relativi al personale, ai mezzi e ai materiali a disposizione dell’Associazione.

Art. 49 - Norme di rinvio

Per quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento, si fa riferimento allo Statuto dell’Associazione Camelot Him OdV ed alla legislazione vigente in materia.

Il presente Regolamento interno si compone di n° 49 articoli.

Letto Firmato e sottoscritto dal Presidente ed Approvato nell’Assemblea Soci del 31 gennaio 2014.